DAI MEDICI AI GONZAGA, DALL'INTERMEZZO AL MELODRAMMA


Nell’asta di libri e autografi dello scorso ottobre sono state offerte due pietre miliari della storia della musica occidentale, provenienti da due collezioni diverse, ma strettamente legate tra loro poiché rappresentano la nascita del melodramma inteso in senso moderno.
La prima opera è un magnifico album che illustra le nozze di Ferdinando de’ Medici e di Cristina di Lorena. Stampato a Siena da Filippo Suchielli dopo il 1592, è composto da 17 tavole a doppia pagina che mostrano gli interventi architettonici, le scenogra- fie e le feste organizzate nel maggio del 1592, quando Firenze fu il centro di uno dei più grandiosi e spettacolari festival della sua storia, uno dei più ricchi e opulenti realizzati in tutto il Cinquecento. In quell’occasione furono allestite diverse opere teatrali, tra cui la pellegrina di girolamo bargagli, particolarmente significativa poi- ché rappresenta ancor oggi l’apice della tradizione musicale rinascimentale. per quest’opera furono mobilitati i maggiori talenti della corte medicea: giovanni de’ bardi, bernardo buontalenti, ottavio rinuccini, Luca Marenzio, Cristofano Malvezzi e giulio Caccini. realizzati con profusione di mez- zi e meravigliose macchine sceniche per stupire il pubblico, riscossero un tale successo che il gran- duca Ferdinando – fatto senza precedenti – ordi- nò che se ne pubblicassero le musiche. 
La seconda invece è un volume che riunisce le due rarissime edizioni originali dei primi libretti d’opera di Claudio Monteverdi (1567-1643): la favola d`orfeo e l`arianna, entrambe stampate a Mantova. l’orfeo è universalmente considerato il primo capolavoro della storia del melodramma, poiché impiega tutte le risorse fino ad allora concepite nell’arte musicale. L’arianna fu commissionata a Monteverdi per il matrimonio di Francesco IV gonzaga e Margherita di Savoia. Con testo di ottavio rinuccini (1562-1621) e composta nello stile della monodia accompagnata, è la se- conda opera del grande compositore e segue di pochi mesi la rappresentazione del- la Favola di orfeo. Questi due lavori rappresentano le prime opere liriche composte e messe in scena agli albori del Seicento sull’onda dei mutamenti introdotti in cam- po musicale dal recitar cantando e dagli studi della Camerata de’ bardi fiorentina.
Commissionati entrambi per nozze principesche, i due libri sono accomunati dai personaggi che parteciparono alla loro realizzazione, affermano il forte legame tra le corti di Firenze e di Mantova, e soprattutto rappresentano il passaggio dalla musica antica a quella moderna. Significativo il successo che i due volumi hanno riscosso in asta, segnale di un mercato sempre più attento e ricettivo alle rarità bibliografiche. 
Di Cristiano Collari