I FRANCOBOLLI DELLA CROCIERA NORDATLANTICA


Nel 1933, in seguito alla sperimentazione aerea iniziata nel 1917, fu organizzata una delle imprese più epiche dell’aeronautica italiana proprio in occasione del decimo anniversario della loro fondazione, la crociera nordatlantica.
Il comandante Italo Balbo concepì, organizzò e condusse una crociera di propor- zioni e spettacolarità maggiori di quella già organizzata nel 1930, che aveva visto un volo transatlantico di dodici apparecchi in stormo da Orbetello a Rio de Janeiro. Questa volta parteciparono ben venticinque idrovolanti Savoia Marchetti S.55X, che il 1° luglio 1933 partirono da Orbetello con destinazione Stati Uniti.
La trasvolata prevedeva una serie di tappe intermedie prima di giungere a Chicago, dove si teneva l’esposizione universale “Century of Progress”, e poi a New York, per l’abbraccio della metropoli e l’accoglienza alla Casa Bianca.
Come già nel 1930, anche questa volta, Italo Balbo si occupò anche degli aspetti filatelici, cercando di sfruttare la passione per i francobolli per finanziare in parte l’impresa.
Mentre per la prima crociera era stato emesso un francobollo da lire 7,70, ma non posto in libera vendita, nel 1933, memore dell’insuccesso
avuto tre anni prima, Balbo optò per l’emissione di francobolli in libera vendita. 

Per questa impresa vennero realizzati francobolli molto particolari: due trittici costituiti ciascuno da due fran- cobolli e da una etichetta raccomandata per espresso. In entrambi erano identici l’etichetta di sinistra, con il tricolore spiegato al vento, e il francobollo centrale con l’effigie del re, del valore di 5,25 lire che corrispondeva al porto ordinario espresso e raccomandato. 
Diverso era il francobollo di destra, che rappresentava la sovrattassa di posta aerea: in un valore era da 19,75 lire, per le destinazioni europee, e raffigurava l’Aurora di Guido Reni; nell’altro la sovrattassa era di 44,75 lire, per l’America del nord, e raffigu- rava gli idrovolanti in volo sull’Atlantico da Roma a New York.
Nell’etichetta di sinistra era sovrastampata una sigla identificatrice di venti idrovo- lanti partecipanti dove la lettera I stava per Italia e le quattro successive indicavano le prime sigle dei comandanti degli apparecchi.
I trittici furono stampati in fogli da venti esemplari, per una tiratura complessiva di 200 mila trittici. Cinque comandanti rimasero però senza francobollo com- memorativo: Renato Abbriata, Letterio Cannistracci, Luigi Gallo, Antonio Lippi e Stefano Trimboli.
In una parte della tiratura, nel secondo francobollo del foglio del trittico da 25 lire, quello soprastampato I-BORG, comparve, su 2.500 esemplari, una macchia di colore sulla fronte del re; La varietà è chiamata “ciuffo”.
Un’altra varietà di pregio, sempre del 25 lire, è il trittico sfuggito alla soprastampa; sembra che ne esistano solamente 40 esemplari. Il primo foglio fu scoperto nel 1933 da un commerciante statunitense che lo ricevette con il servizio novità; il secondo, si dice che sia stato venduto dall’ufficio filatelico delle poste nell’immediato secon- do dopoguerra, sempre senza accorgersi della varietà. 

Oltre alla posta privata, i velivoli hanno trasportato un corriere ufficiale, spe- dito dalle autorità statali italiane indirizzate a figure istituzionali d’oltreoceano. Per questa posta fu preparato un trittico da 50 lire (L.5,25 + L. 44,75) in colore diverso: il verde e il rosso erano invertiti, e al posto del blu compariva il viola con la soprastampa Servizio di Stato sia a sinistra sia a destra. La tiratura fu di 5.000 esemplari. 
Nel 1938, all’interno dello stock residuo delle emissioni che il ministero dell’aero- nautica aveva messo in vendita, furono trovati 25 fogli con la soprastampa a destra Volo di ritorno New York-Roma.
I francobolli non vennero mai utilizzati poiché ci fu il divieto da parte del post- master statunitense.
I venticinque idrovolanti trasportarono 2.668 lettere dall’Italia, di cui 260 affran- cateconilfrancobollo“ServiziodiStato”,inparteindirizzateperlopiùasindacidi città statunitensi, 206 spedite dalla Tripolitania, 160 dalla Cirenaica, 180 dall’Egeo, 22 dal Vaticano, 20 dalla Germania e 127 dall’Olanda.
Il 1° luglio la formazione si levò in volo da Orbetello diretta alla prima tappa ad Amsterdam, ma ivi durante l’ammaraggio l’idrovolante di Baldini si capovolse, cau- sando la morte di un motorista.
Il giorno seguente gli aerei imbarcarono altra corrispondenza in Olanda e partiro- no alla volta di Londonderry in nell’Irlanda del Nord, dove sostarono tre giorni in attesa che le condizioni metereologiche migliorassero.
Dopo un volo travagliato gli idrovolanti giunsero a Reykjavík, la capitale islan- dese. Qui imbarcarono 2.398 aerogrammi affrancati con una emissione apposita, ottenuta soprastampando 4.000 valori di posta ordinaria da 1, 5 e 10 corone con l’indicazione Hopflug Italia/1933. I
l 12 luglio partì la tappa più impegnativa, verso Cartwright, sulla costa settentriona- le del Canada: 2.400 chilometri e 12 ore di volo.
La sosta successiva fu Shediac, nella provincia canadese del New Brunswick. Da qui, dopo aver imbarcato 289 lettere, gli idrovolanti volarono a Montreal, in Quebec, dove altre 210 lettere furono aggiunte al carico.
All’arrivo a Chicago gli aviatori ricevettero un'accoglienza trionfale e Italo Balbo ricevette le “chiavi della città”, oggi l’unico reperto ancora esistente della crociera, a parte i francobolli e conservato nel museo di Orbetello.
Il 18 luglio gli Atlantici – come erano chiamati – ripartirono verso New York, dove si fermarono qualche giorno con visita e ricevimento alla Casa Bianca, ospiti del pre- sidente Roosvelt. Qui parteciparono il 21 luglio alla celeberrima parata a Broadway. Per il viaggio di ritorno gli idrovolanti trasportarono posta affrancata con francobolli statunitensi. Fu però preparato un timbro commemorativo, di grandi dimensioni, con la dicitura Italian air cruise New York Roma, che fu apposto sul fronte delle lettere. Esistono diverse tipologie di aerogrammi partiti da Chicago o da New York e più pre- cisamente si conoscono: da Chicago a New York (307 lettere); a Shediac (37); a Terra- nova (43); a Roma (220). Da New York a Shediac( 44); a Terranova (99); a Roma (492). L’arrivo a Roma avvenne il pomeriggio del 12 agosto quando la formazione ammarò al Lido di Roma. 

 

Di Matteo Armandi