La prossima asta vedrà in catalogo un ampio spaccato del grande Novecento artistico e letterario italiano che si apre con una delle copie più belle mai offerte in vendita della prima edizione dell’opera di Fortunato Depero, nota come il Libro imbullonato, così chiamato dalla particolarità della sua copertina. “Imbullonato come un motore, pericoloso, può costituire un’arma proiettile, inclassificabile, non si può collocare in libreria [...] deve essere adagiato sopra un coloratissimo e sof- fice resistente cuscino” come lo definisce il suo autore, il libro è un capolavoro di trascrizione di un testo discorsivo in distorsioni tipografiche di parole in liberà e rappresenta la massima espressione grafica dell’entusiasmo per la velocità, le macchine, i mezzi di comunicazione e di trasporto, il cinema, la pubblicità, tipico del movimento futurista. Sempre di Depero il catalogo propone una splendida copia delle 96 tavole a colori per i dopolavoro aziendali in Italia del 1938 con dedica autografa dell’autore, opera di grandissima rarità di cui si segnalano solo 2 passaggi in asta negli ultimi 30 anni.
La sezione del catalogo dedicata al secolo breve comprende altri libri del periodo futurista, come due volumi di Filippo Tommaso Marinetti con dediche autografe all’amico Angelo Sodini, in una definito “indimenticabile futurista del lirico interventista”: la prima edizione de La Conquete des Etoiles e Il poema africano, Milano, Mondadori, 1937. Sempre di Marinetti, anche la prima edizione del suo celebre manifesto dell’attività interventista, quella Guerra sola igiene del mondo che glorifica i conflitti come esuberanza festiva e vitale dell’esistenza umana.
Di Cristiano Collari
Oltre a numerose e ricercate prime edizioni letterarie, con lavori di Settimelli, Papini e Corra, è soprattutto l’arte ad essere “in prima linea” nella sezione novecentesca del catalogo, con lavori di Gian Pietro Lucini (La piccola Chelidonio del 1922 con disegni di Achille Funi), scritti sull’arte di Ardengo Soffici (la seconda edizione di Cubismo e futurismo), Umberto Boccioni (Opera completa con prefazione di Marinetti e Pittura Scultura Futuriste-Dinamismo plastico prima edizione del 1914) e Carlo Carrà (Pittura metafisica Firenze Vallecchi 1919).
E proprio questo saggio di Carrà ci consente di passare dal futurismo all’altro grande movimento artistico storicizzato dell’arte moderna italiana, quello metafisico, con uno dei libri d’artista più intriganti mai prodotti da Giorgio De Chirico, la sua celeberrima Apocalisse del 1941. Il volume, uno dei soli 150 esemplari realizzati, è illustrato: 20 litografie a piena pagina in doppia suite, alcune colorate a mano sotto la direzione dell’artista, tirate a mano nello studio del pittore Piero Fornasetti, e tutte firmate dall’artista. Nel saggio pubblicato in occasione di una mostra dedicata proprio all’Apocalisse nel 2012, la curatrice Elena Pontiggia descrive l’opera come “caratterizzata da atmosfere di tranquilla serenità, di candore fanciullesco, di stilemi iconografici più fantasiosi che raccapriccianti” che rendono appieno quello stile onirico, potente e visionario, tipico del Pictor Optimus.