L’OCCUPAZIONE NAZISTA NELLE LETTERE DI RITA LEVI-MONTALCINI


Quando nel 1938 il regime fascista emanò il “Manifesto per la Difesa della Razza, Rita Levi-Montalcini aveva 29 anni e, da poco laureata in medicina, svolgeva attività di ricerca presso l’Università di Torino. Le leggi razziali bloccarono le carriere professionali dei cittadini non ariani, così la Rita Levi-Montalcini dovette trovare strade alternative per proseguire la sua preziosa attività, lungo un percorso costellato di pericoli e difficoltà.
Il ricordo di quegli anni è stato sempre presente nella mente della scienziata. Tracce di quel passato compaiono anche nella lettera del 1986 indirizzata a Guido Bonnet (padre dell’attuale proprietaria della collezione e vecchio amico di Rita Levi-Montalcini) che sarà venduta all’asta di Libri rari e autografi del 12 e 13 luglio organizzata  a Torino da Aste Bolaffi. Raccontando l’esperienza della consegna del premio Nobel, Rita Levi-Montalcini ricordava con commozione “il più piccolo degli errori commessi in quegli anni”. E aggiungeva emozionata: “ripensandoci mi pare un miracolo che anziché finire ad Auschwitz sia stata festeggiata a Stoccolma”.
Questo importante documento fa riferimento al periodo durante il quale Rita Levi-Montalcini tornò in Italia dal Belgio, paese dove era fuggita per continuare la sua attività ma che nel frattempo era stato invaso dai nazisti. Al ritorno, allestì un laboratorio nella sua camera da letto per proseguire la ricerca ma, in seguito ai bombardamenti su Torino, dovette fuggire con la famiglia prima nelle colline astigiane e poi in altre città, dove fu costretta cambiare più volte nascondiglio per evitare la deportazione.
In un altro carteggio con Guido Bonnet, che troviamo nell’asta del 12 e 13 luglio, la scienziata mostrò un sincero apprezzamento per l’attività dell’amico durante l’occupazione nazista. A proposito di un’autobiografia che stava preparando per la rivista di una fondazione americana, gli scrisse: “vorrei accennare a mia volta alla vostra beffa alle S.S. quando vi hanno sorpreso nel vostro piccolo ufficio addetto a questo lavoro”. Si riferiva all’attività fabbricazione di documenti che aiutò a salvare molte vite.
La dura esperienza della guerra e delle leggi raziali promulgate dal regime fascista emerge nitida da queste lettere, battute da Aste Bolaffi il 12 e 13 luglio insieme ad uno dei lotti di maggior valore: il biglietto autografo indirizzato a Susetta Bonnet Giordano che certifica la datazione del ritratto che la sorella Paola fece a Rita Levi-Montalcini mentre erano nascoste a Firenze per sfuggire all’Olocausto.
Tutti i lotti dell’asta del 12 e 13 luglio sono visibili su appuntamento da lunedì 19 giugno a martedì 4 luglio 2023, telefonando al numero 011 0199101 o scrivendo a info@astebolaffi.it. Oppure ad accesso libero presso lo Spazio Bolaffi da venerdì 7 a mercoledì 12 luglio 2023 (esclusi sabato e domenica), dalle ore 10 alle 18.

 I LOTTI DELL'ASTA