Alle 11,19 del 22 maggio 1917, poco più di cento anni fa, un biplano “PC1” decollava dal campo d’aviazione della società Pomilio di corso Francia a Torino con destinazione Roma. Sull’aereo, assieme al pilota Mario De Bernardi, asso dell’aviazione della squadriglia di Francesco Baracca, viaggiavano 200 kg di corrispondenza, affrancata con l’espresso da 25 c. del 1903 con una soprastampa speciale predisposta per l’occasione: “Esperimento posta aerea/Maggio 1917/Torino-Roma – RomaTorino”. Veniva così alla luce, in Italia, il primo francobollo di posta aerea del mondo, destinato a porsi come pietra miliare all’interno di uno dei più ampi e popolari capitoli della filatelia e a ricordare uno storico primato del nostro paese, rievocato, nel 1967, in occasione del cinquantenario, con la ripetizione del volo.
Ai comandi di un aereo d’epoca era questa volta Fiorenza De Bernardi, figlia di Mario e prima donna italiana a ottenere il brevetto di volo commerciale, scelta per esprimere una continuità ideale con l’illustre passato. A Mario De Bernardi, nato nel 1893 a Venosa (Potenza) e alla sua lunga carriera di pilota si deve ascrivere anche un ulteriore, importante traguardo tutto italiano. Distintosi già nella Prima Guerra Mondiale, dove ottenne due decorazioni al valor militare, fu in seguito un validissimo collaudatore, stabilendo numerosi record di velocità con idrovolanti e pilotando nel 1941 il primo volo a reazione nel nostro paese e secondo al mondo a bordo del “Caproni – Campini n.1” sul volo Milano – Guidonia.
Anche un altro anniversario è stato celebrato nel 2017: i novant’anni del mitico raid dall’Europa alle due Americhe del marchese napoletano Francesco De Pinedo. Nato a Napoli nel 1890 ed entrato nel 1908 all’Accademia Navale, De Pinedo conseguì nel 1917, in due soli mesi, il brevetto di pilota militare, svolgendo in parallelo una rapidissima carriera che nel 1924 lo portò ad assumere la carica di capo di stato maggiore del Comando generale di Aeronautica. Cominciato il 13 febbraio 1927 da Cagliari, il viaggio, non senza spettacolari imprevisti quali l’incendio dell’idrovolante e l’invio, via nave, dall’Italia di un nuovo “Savoia – Marchetti S 55” per consentire la prosecuzione del volo, toccò, tra l’altro, Capo Verde, l’America Latina, Cuba, Stati Uniti e Terranova. Qui, in occasione dello scalo e a ricordo dell’impresa, fu soprastampato un francobollo locale da 60 c. nero, utilizzato poi su poco più di 200 aerogrammi trasportati dall’aviatore nel suo volo di ritorno in Europa, conclusosi trionfalmente a Roma il 16 giugno dello stesso anno.
Fra i pezzi più rari, prestigiosi e ambiti dell’aerofilatelia mondiale, tanto il 60 c. di Terranova che gli aerogrammi con esso affrancati trovano tuttavia da sempre la giusta collocazione, per la nazionalità dei protagonisti (che oltre al nobiluomo partenopeo furono il maggiore Del Prete e il motorista Zacchetti) e i mezzi con cui l’impresa fu effettuata, nell’album delle trasvolate italiane. Francesco De Pinedo, dopo il raid Sesto Calende – Melbourne – Tokyo – Roma nel 1925 e quello delle due Americhe nel 1927, partecipò l’anno successivo alla Crociera del Mediterraneo occidentale. Morì tragicamente il 2 settembre 1933 al campo d’aviazione di Floyd Bennett (New York) nell’incendio di un apparecchio in fase di decollo.
Nell’imminente asta Bolaffi del 14 e 15 marzo 2019 sarà dispersa un’importante raccolta di posta aerea italiana contenente le testimonianze filateliche di numerosi voli. Tra essi, un aerogramma del volo De Pinedo partirà da una base di 4.000 euro, mentre a 1.500 euro di partenza sarà proposta una busta trasportata sul “Caproni – Campini n. 1” durante il volo a reazione di Mario De Bernardi. (di Alberto Ponti)
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