La prossima asta vedrà in catalogo una bella sezione dedicata a libri antichi e rari che trattano di geografia e viaggi, dal Nuovo Mondo fino ai tropici africani, che restituiscono una visione per lo più insolita e curiosa di luoghi spesso esotici. Particolarmente interessante la prospettiva del viaggiatore cinque-seicentesco alla scoperta degli spazi allora sconosciuti tra descrizioni scientifiche-realistiche e chimeriche. In primis va messa in evidenza una copia della rarissima edizione definitiva del Tesoro Messicano, o più precisamente del Rerum Medicarum Novae Hispaniae Thesaurus a cura di Francisco Hernandez, un’opera che nonostante le sue origini italiane (stampata nel 1651 a Roma da Vitale Mascardi) non è mai passata in asta nel nostro paese. Il volume, decorato da un bel frontespizio figurato con una carta geografica del Messico, presenta circa 800 illustrazioni di piante e di animali per lo più sconosciuti all’epoca tra pomi d’oro, cacao, peperoncino, mais e patate, e si rivela un vero tesoro scientifico pieno di meraviglie naturali, prezioso quanto i metalli che cominciavano ad arrivare in Europa dalle Americhe.
Il Tesoro è l’ultima pubblicazione collettiva dell’Accademia Lincei che, fondata nel 1603 da Federico Cesi e Francesco Stelluti, non è soltanto la più antica Accademia scientifica al mondo, ma annovera tra i suoi membri celebrità quali Galileo Galilei, Francesco Barberini e Cassiano dal Pozzo. Rimanendo nel Nuovo Mondo segnaliamo anche una copia della prima edizione del 1688 dell’Historia de Yucathan a cura di Diego López Cogolludo che non è soltanto fondamentale per la conoscenza del paese, ma è anche molto rara: non se ne ricordano passaggi in un’asta europea da quasi settant’anni. La bibliografia non a caso mette in evidenza che si tratta di “one of the most valuable fountains of information for the student of American history, the author having access to many valuable documents, some of which are given at length” (Sabin 14210). Pubblicazione celebre per il suo impatto storico e decorativo è invece l’Istoria delle guerre del regno del Brasile di Giovanni Giuseppe di Santa Teresa del 1698. Questa prima edizione in bella copia completa di tutte le carte e vedute, descrive dal punto di vista storico la guerra dei trent’anni tra il Portogallo e l’Olanda per il dominio del Brasile del Nord, ma è rinomata soprattutto per l’apparato iconografico che coinvolge pittori ed incisori famosi dell’epoca quali Antonio Horacio Andreas, Benedito Farjat e Giovanni Gerolamo Frezza. Il bibliografo Rubens Borba de Moraes annota: “One of the most sumptuous works published in the seventeenth century on a Brazilian subject”. Altra rarità, spostandosi dalle Americhe in Africa, è sicuramente la prima descrizione in assoluto dell’Etiopia a cura del missionario, esploratore e cronista Francisco Álvares che, nominato ambasciatore del Portogallo in quelle terre, vi soggiornò per sei anni dal 1520 al 1526 circa. Il volume, pubblicato a Lisbona nel 1540 con il titolo Verdadeira Informação das Terras do Preste João das Indias ed elogiato anche da Ramusio, fu il primo libro che diede in Europa notizie sicure sull’Abissina, soprattutto riguardo ai numerosi monumenti cristiani distrutti poco dopo dal sultano Ahmed Gragn, il Conquistatore. Dopo tanti volumi dedicati a paesi lontani, non mancano in catalogo anche opere che riguardano i nostri emisferi, con guide per forestieri ricche di informazioni sull’arte e sui monumenti locali. Tipico prodotto ad uso dei viaggiatori che intraprendevano il Grand Tour per l’Europa continentale tra Grecia, Italia, Francia, Germania e Svizzera, esse servono ad illustrare la politica, la cultura e le antichità dei vari paesi europei. I paesaggi, i costumi e i mestieri degli abitanti vengono documentati attraverso tavole e vedute vividamente acquarellate.
Di Annette Pozzo