L’Atlas sive Cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura è sicuramente una delle opere più importanti e significative nella storia della cartografia. Il famoso fiammingo Gerard Mercator (1512-1594), noto per aver introdotto la “proiezione di Mercatore” nel 1569, ancora oggi fondamentale per la navigazione, ma anche noto per essere il riformatore della cartografia scientifica, iniziò la pubblicazione del proprio Atlas nel 1585. Una seconda parte, relativa all’Italia, alla Grecia e alla penisola balcanica, fu pubblicata nel 1589. Dopo la morte di Gerard Mercator, il figlio Rumold pubblicò la terza parte, ristampando anche le prime due parti, con l'aggiunta di una biografia del padre.
Nel 1604, Jodocus Hondius (1563-1612), probabilmente tramite Cornelis Claesz, acquistò le lastre di Mercator all’asta. Aggiunse circa 40 carte, comprese nuove carte delle Americhe, prima di dare alla stampa una nuova edizione dell’opera nel 1606, in concorrenza con il Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius. Poiché molte delle carte erano più aggiornate, la raccolta di Mercator e Hondius sostituì quella di Ortelius. L’opera si rivela un bestseller con numerose edizioni in diverse lingue e l’aggiunta di numerose nuove carte, parzialmente anche a firma di Hondius stesso.
L’idea di abbracciare in una vasta sintesi enciclopedica l'origine, l'ordinamento e il funzionamento del Cosmo si percepisce bene dal frontespizio architettonico dell’opera che contiene le figure allegoriche dei continenti e dei globi con l’Atlante al centro.
Fino al 1630 questa carta veniva pubblicata insieme alla America sive India nova di Mercator. Incorpora una vera costa occidentale del Sud America e restringe la larghezza longitudinale della Nuova Spagna al Tropico del Cancro, rendendola molto più vicina alla realtà. Tuttavia, come tutta la cartografia dell’epoca, conserva un continente nordamericano allargato. Una rappresentazione di Terranova in stile di Petrus Plancius si trova accanto a una tipica rappresentazione della costa orientale, con una Virginia più sporgente del solito.
Varie scene dei primi volumi dei Grand Voyages di de Bry adornano il tutto. Particolarmente interessante la scena nativa brasiliana che illustra il metodo utilizzato per preparare una bevanda locale, derivata dal viaggio di Hans Staden registrato sempre da de Bry. Varie navi, kayak e canoe indiane arricchiscono la scena.
Due bellissime nuove mappe del sud-est asiatico furono create dal cartografo olandese Hondius per l’edizione ampliata dell'Atlante di Mercator del 1606. Una copriva la regione dell'Oceano Indiano e l'altra si concentrava sulle isole. Geograficamente Hondius seguì in gran parte il modello di Bartolomeu Lasso. L'Insulae Indiae Orientalis è una delle poche mappe a mostrare tracce della presenza di Francis Drake nel sud-est asiatico.
All’asta di Libri rari e Autografi del 17 giugno 2025, organizzata da Asta Bolaffi, sarà battuto un bell’esemplare completo dell’Atlas sive Cosmographicae meditatione de fabrica mundi et fabricati figura di Gerard Mercator e Jodocus Hondius nell’edizione di Amsterdam del 1630. Il volume in formato folio con frontespizio entro cornice architettonica, doppio ritratto di Mercator e Hondius e 164 carte geografiche non colorate a doppia pagina si presenta in legatura coeva in mezza bazzana con angoli, titolo in oro su tassello al dorso. Rispetto all’edizione precedente contiene 9 nuove carte geografiche. La stima di base è di euro 15.000.