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D’Annunzio, Gabriele. Importante carteggio inedito di Gabriele              cuore, oppure commentano le situazioni politiche all’epoca di attualità,
D’Annunzio con il Giovanni Rizzo composto da 83 lettere autografe           sia in Italia che all’estero. Riferimenti al Re, a Ciano, al Duca d’Aosta, a
firmate, degli anni che vanno dal 1923 al 1937.                             Volpi, al ministro della giustizia Alfredo Rocco sono costanti. ‘Lo dica
Si tratta del corposo epistolario con colui che il Vate finì per chiamare   al nostro Capo’ cioè Mussolini sul quale D’Annunzio ha sentimenti
“occhiuto carceriere”, il questore e poi prefetto Rizzo che, su ordine del  altalenanti, passando dall’odio alla tenerezza come quando si dichiara
governo fascista, negli ultimi anni delle vita di D’Annunzio controllava    ‘straziato dall’annunzio inatteso’ della morte di Arnaldo Mussolini e
le attività del Vittoriale. Nonostante le maggior parte delle lettere       continua ‘Manderò una parola a Benito, ma anche la mia parola è
principino colloquialmente con un ‘Caro amico’, il rapporto tra i 2 è       vana’. Alle volte è poetico (in una missiva del 1923 scrive alcuni versi
chiaramente teso. Agli inizi il Vate è sempre aulico e sognatore come       in siciliano!), in molte si fa riferimento ai rapporti testi con Gabriellino,
nell’ottobre del ’23: ‘Ieri volli rimanere in raccoglimento per ispirare    ‘figliolo degenere’ o ‘traviato’, mentre Baccara è spesso definita
negli adunati di Palazzo Chigi la mia volontà magica. E io, come Capo,      ‘l’ammirevole Luisa’ o ‘fior di pazienza’. Alcune lettere del 1924 parlano
so che - in certe ore - non bisogna mescolare il sacro al profano,          della misteriosa sparizione del manoscritto de La vergine delle rocce
l’ottimo al mediocre, il vero al falso’. In una lettera del febbraio 1928   in seguito fortunosamente ritrovato su un treno: ‘tutto quel che mi
D’Annunzio scrive: ‘Ella più volte mi ha dichiarato d’essere qui a          tocca si converte in favola incredibile. L’avventura del manoscritto è
mia disposizione, anzi ai miei ordini. S’Ella fosse qui soltanto per        veramente straordinaria’. Da altre missive risalta l’avversione del poeta
sorvegliarmi come “individuo pericoloso” saprei protestare con la           alle cerimonie pubbliche, ma da tutte traspare il suo bisogno di essere
mia ben nota energia contro la sua presenza’. Spesso D’Annunzio             ascoltato: ‘Il Vittoriale è, pur nel suo silenzio, una rocca di cristallo’.
usa Rizzo come altoparlante dei suoi sentimenti per far arrivare            Magnifico insieme.
messaggi al capo del governo. Alcune lettere sono incentrate sulle
                                                                            € 20.000

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