Page 132 - Asta Libri 716
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D’Annunzio, Gabriele. Lettera autografa firmata indirizzata ad Olga
Ferraguti, 3 pagine in quarto, con busta autografa viaggiata e con la
data in calce ‘Settignano: 16 novembre 1903’. ‘Mia cara amica, non ho
mai dimenticato l’accento affettuoso con cui un giorno mi parlaste di
una piccola creatura da voi veduta su le sabbia di Francavilla. Quella
creatura era allora la mia malinconia segreta, spina viva del mio cuore’.
Commovente epistola dove il poeta si trasforma in “madre” per sua
figlia. Queste le parole di D’Annunzio su Renata da lui ribattezzata
Cicciuzza: ‘Ella è ora qui con me, bella, felice, forte. E un sentimento
nuovo è entrato nella vita del mio spirito’.
€ 300
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D’Annunzio, Gabriele. Lettera autografa firmata, indirizzata ad un
‘Mio comandante’, 2 pagine in quarto, datata 11 luglio 1918, su
carta intestata Per non dormire. La lettera concerne il ricevimento di
710 messaggi cifrati.
€ 300
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D’Annunzio, Gabriele. Lunga dedica autografa firmata del Vate D’Annunzio, Gabriele. Lettera autografa firmata, cinque pagine in
all’intellettuale romano Lucio D’Ambra sul primo volume delle Laudi: ottavo, su carta intestata Città di Fiume. Comando, datata in calce ‘21.
‘al poeta Lucio d’Ambra, perché questo squillo di tromba gli cresca IX.1919’. ‘Miei cari compagni, la vostra offerta ci gonfia di commozione
l’ardore nella lotta e nell’opera’. Splendida association copy tra due indicibile il cuore. Lasciate che io vi abbracci con fraterna tenerezza.
giganti del Novecento italiano. Mi sembra di vedere nella terra il sorriso beato dei nostri morti’.
Pubblicata nel volume di Ennio Angelini Gabriele D’Annunzio e
€ 300 l’impresa fiumana del 1940 alle pagine 60-61.
710 € 500
D’Annunzio, Gabriele. Lettera autografa firmata, indirizzata ad Alfredo
Bruchi, 8 pagine in quarto, datato sulla busta autografa ‘15.VII.1930’. 714
‘Mio caro fratello in Fontebranda’. Così principia la lunga lettera al D’Annunzio, Gabriele. Lettera autografa firmata, ‘Mio caro Benigno’, 3
politico e amministratore della Banca Monte Paschi di Siena. ‘Certo pagine in quarto, con busta affrancata 12/08/01 da Viareggio. Il Vate
stamane ho il cuore colmo di toscanità antica e novella [...] Se in antico si rivolge a Palmerio, suo segretario e amministratore alla Capponcina,
a Siena io seppi “come li mattonari fanno li mattoni”, ora so finalmente parlando della Francesca da Rimini. ‘La Natura mi ha concesso una
come si facciano i libri; e spero mi sia offerta una buona fornace per forza interiore meravigliosa, se posso in mezzo a tante noie lavorare e
cuocere essi libri a foggia di mattoni’. quel che più conta lavorar bene’.
€ 500 € 300
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